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“Voglio portare più concretezza, uno sguardo al futuro in materia di formazione, di sviluppo economico, di istruzione e di ricerca”.

Torno in campo per l’UDC alle prossime elezioni di aprile per il Gran Consiglio

Un partito popolare, composto da cittadine e cittadini che credono fortemente nelle capacità e nelle risorse del Ticino e della Svizzera, ma soprattutto che rispecchia i miei ideali.

La filosofia che caratterizza il nostro programma è quella su cui il Partito ha fatto sempre affidamento nei suoi tanti anni di lavoro: “cambiare ciò che si può cambiare e difendere ciò che non deve cambiare”.

Rinvigorire, promuovere e incoraggiare la società civile e l’economia locale, sono questi alcuni degli obiettivi che noi dell’UDC ci poniamo in questa campagna elettorale, volta ad agire a favore del ceto medio e delle piccole e medie imprese. È proprio su questi pilastri che baseremo le necessarie alleanze con gli altri partiti borghesi, avvalendoci, laddove sarà necessario, dell’aiuto diretto del popolo.

Per cosa scendiamo in campo

1. Scuola: educare a competere (“prima la scuola realista”)

Offrirci un’ eccellente educazione per i figli; riformando la scuola dell’obbligo e rafforzando la formazione professionale.

2. Sovranità: protezione e libertà (“prima noi”)

Proteggerci dai dannosi cambiamenti economici e sociali esterni, e dalle derive interne ad essi associati. Indipendenza dai poteri stranieri e dall’Unione europea.

3. Istituzioni: modernizzare lo Stato (“prima la società civile”)

Difenderci dalle decisioni stataliste malsane del Governo, del partitismo e del centralismo dirigista e dal paternalismo di Stato; valorizzando le iniziative dal basso; frenando e controllando la spesa.

4. Sociale: ridisegnare lo Stato sociale (“prima farcela da soli”)

Assicurarci un lavoro dignitoso; lasciarci più soldi in tasca: meno imposte, tasse e balzelli; proteggendo la proprietà privata; lottando contro l’esclusione abbattendo l’assistenzialismo.

5. Economia: mantenere e creare lavoro (“prima i nostri lavoratori e le nostre ditte”)

Togliendo i bastoni dalle ruote a chi mantiene e crea lavoro; a chi vuol fare; difendendo il potere d’acquisto dei residenti, aumentando e creando nuovi redditi (salari e utili) e governando il mercato del lavoro.